Possiamo curare chi amiamo?

Possiamo curare chi amiamo?
26/02/25, 17:00
Ricordo quando ho iniziato a lavorare come Assistente Sociale, 23 anni e un mondo di bisogni attorno a me che non sapevo neanche riconoscere i miei.
Ricordo quando ho iniziato a lavorare come Assistente Sociale, 23 anni e un mondo di bisogni attorno a me che non sapevo neanche riconoscere i miei.
Sapevo e credevo che se la vita, nonostante tutto, era stata buona con me, avrei potuto e dovuto condividere questa fortuna, con chi non l’aveva.
Consapevole che avrei potuto essere io, se la vita mi avesse dato da indossare quelle scarpe anziché le mie.
Poi ho dovuto allontanarmi da quel dolore, che ogni giorno diventava il mio.
Tra i numerosi sguardi che ho incontrato, ricordo quelli di una madre, suo figlio, gravemente malato, aveva un’attesa di vita molto breve, e lei mi disse: “se ne andrà prima di me”. Mi disse che per lei era meglio sopportare il dolore della perdita, piuttosto che immaginarlo, chiuso, sofferente e solo in un istituto. Ne rimasi sconvolta non potevo capire.
Quella donna e il suo bambino mi sono rimasti dentro, e me ne ricordai molti anni dopo, quando lavorando nelle strutture per anziani, OGNI GIORNO, cercavo di fare del mio meglio perché nessuno morisse solo e sofferente.
Ed è proprio qui che ho incontrato “l’altra faccia della medaglia”, quella dei figli di fronte alla demenza, all’oblio della memoria, alla perdita di un genitore che continua a vivere ma solo nel corpo.
Gli studi ci dicono che siamo sempre più anziani e che questa lunga vita ci porta a sperimentare la cura dei nostri genitori, e statisticamente, con elevate probabilità che questo avvenga in un’età in cui anche noi siamo quantomeno prossimi all’anzianità.
Nasciamo con la speranza di una vita piena e serena. Portiamo nelle nostre vene i sogni di chi ci ha preceduto e realizziamo obiettivi che a volto sono più loro che nostri. Studiamo per imparare, lavoriamo per imparare, amiamo per imparare, eppure, quando dobbiamo occuparci di un figlio malato o di un genitore che ha bisogno di cure, non siamo pronti, non abbiamo imparato abbastanza.
Chi può aiutarci?
Chi può sostenerci?
Qual è la scelta giusta?
C’è una scelta giusta?
Perché mi sta capitando?
Come si sopporta il dolore?
Si può sopportare?
E alla fine, cosa ne sarà di me?